Violazione del GDPR – Risarcimento per violazione dell’obbligo di informazione

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In caso di violazioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), possono essere imposte pesanti sanzioni. I soggetti interessati dalla violazione possono inoltre avanzare richieste di risarcimento.

Con l’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati – GDPR – i requisiti per le imprese in materia di protezione dei dati sono aumentati enormemente e le violazioni del GDPR possono risultare costose. In caso di violazioni particolarmente gravi della protezione di dati personali sensibili, le autorità di controllo possono imporre sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4 percento del fatturato annuo. A ciò possono aggiungersi rivendicazioni di risarcimento delle persone interessate, spiega lo studio legale MTR Legal, che offre consulenza anche in diritto IT e protezione dati.

Non solo i clienti, ma anche i dipendenti hanno diritto alla protezione dei loro dati. Il GDPR prevede infatti che i lavoratori possano richiedere informazioni sui dati personali raccolti e conservati. Se il datore di lavoro non adempie al suo obbligo di fornire informazioni, il lavoratore può avere diritto a risarcimenti per danni non patrimoniali, come dimostra una sentenza del Tribunale del Lavoro di Oldenburg del 9 febbraio 2023 (Az.: 3 Ca 150/21).

Nel caso in questione, un dipendente aveva chiesto al suo ex datore di lavoro informazioni sui dati personali che questo aveva elaborato su di lui. Il datore di lavoro fornì le informazioni solo con notevole ritardo e in modo insufficiente. Il lavoratore riteneva che il suo diritto all’informazione fosse stato violato e ha avanzato richieste di risarcimento.

La causa ha avuto successo. Il Tribunale del Lavoro gli ha riconosciuto un diritto a un risarcimento per danni immateriali di 10.000 euro. A sostegno, il tribunale ha spiegato che il datore di lavoro non aveva adempiuto al suo obbligo di fornitura di informazioni entro il periodo prescritto di un mese. Il ricorrente non è tenuto a dimostrare quale danno specifico abbia subito, poiché il risarcimento per danni immateriali dovrebbe avere carattere preventivo secondo il GDPR, ha spiegato il tribunale. Per determinare l’ammontare del risarcimento, sono rilevanti vari fattori come l’interesse all’informazione, l’entità delle informazioni fornite e il periodo durante il quale il datore di lavoro ha rifiutato di fornire le informazioni, ha spiegato il tribunale.

La sentenza è un’ulteriore prova del fatto che le imprese devono prendere seriamente la protezione dei dati sia nei confronti dei clienti che dei dipendenti, poiché possono essere imposte pesanti sanzioni.

MTR Legal offre consulenza in diritto IT e diritto della protezione dei dati.

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