Panoramica: Acquisizione illecita di prove nei procedimenti inibitori e le relative ripercussioni
Nell’ambito delle azioni civili per inibitoria, la modalità di acquisizione delle prove riveste un ruolo fondamentale per le probabilità di successo dell’azione stessa. Il Tribunale di Berlino-Wedding si è recentemente occupato della questione se e in quale misura fotografie scattate senza il necessario consenso delle persone interessate possano essere ammesse come mezzi di prova e se su tale base possano essere fondati diritti giuridici (<a href="https://urteile.news/AG-Berlin-Wedding21-C-5924Unzulaessige-Begruendung-einer-Unterlassungsklage-mit-unzulaessig-aufgenommenen-Fotos~N34542″>AG Berlin-Wedding, sentenza del 13.11.2024, n. 21 C 59/24).
Fotografie come prova alla luce della normativa sulla privacy e del diritto della personalità
Importanza del consenso e legittimità giuridica
Le immagini di persone o del loro ambiente privato godono di una particolare tutela secondo le disposizioni della legge sul diritto d’autore delle opere artistiche (KUG) e del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Una ripresa fotografica senza consenso può costituire una violazione del diritto all’immagine e del diritto generale della personalità. Nel caso concreto, chi ha effettuato le riprese ha scattato foto senza una specifica autorizzazione. Ciò ha portato il tribunale a dichiarare inammissibile l’utilizzo di tali fotografie come mezzi di prova nel processo civile.
Bilanciamento tra interesse probatorio e diritto della personalità
La sentenza chiarisce che anche nel processo civile devono essere rispettati i divieti di raccolta previsti dalla normativa sulla protezione dei dati e dal diritto generale della personalità. L’interesse probatorio della parte non giustifica ogni intrusione nei diritti della controparte. In particolare è necessario un bilanciamento degli interessi a favore del diritto della personalità, soprattutto quando le fotografie sono state scattate di nascosto o contro la volontà espressa della persona coinvolta. In caso di violazione del diritto della personalità, la prova così acquisita è normalmente inammissibile.
Conseguenze processuali delle fotografie ottenute illecitamente
Divieto di utilizzazione delle prove e rigetto della domanda
Nel caso esaminato il tribunale ha espressamente rilevato che esiste un divieto di utilizzazione per le fotografie scattate senza consenso. Di conseguenza, esse non potevano essere utilizzate a sostegno della richiesta di inibitoria avanzata. L’azione è stata respinta per mancanza di una motivazione ammissibile, in quanto le circostanze decisive non erano state provate da una prova consentita.
Significato per la richiesta di provvedimenti inibitori
La decisione dimostra che la modalità di acquisizione delle prove deve già essere sottoposta a un attento esame nelle prime fasi del procedimento. L’utilizzo di immagini ottenute illecitamente può non solo rendere vane eventuali pretese, ma anche, in singoli casi, dar luogo a contropretese civili e in materia di protezione dei dati.
Diritti della personalità di terzi e aspetti in materia di protezione dei dati nel processo civile
Diritti dei terzi nell’acquisizione delle prove
Il diritto generale della personalità, codificato nell’art. 2 comma 1 in combinato disposto con l’art. 1 comma 1 GG, protegge contro le riprese fotografiche non autorizzate. Inoltre, si applicano le disposizioni del GDPR qualora le persone ritratte siano identificabili. Senza il permesso del soggetto ritratto o la sussistenza di un interesse legittimo prevalente, la ripresa e la trasmissione di fotografie sono regolarmente vietate.
Conseguenze sul valore probatorio nel processo civile
I processi civili sono caratterizzati dal principio della “libera valutazione delle prove”. Tuttavia, i mezzi di prova ottenuti tramite violazioni di legge sono soggetti a un divieto di utilizzazione. Di conseguenza, le affermazioni dell’attore possono essere considerate “non provabili” e quindi ignorate – con la conseguenza che la presentazione della causa risulta inconcludente o non sufficientemente motivata.
Conseguenze per aziende e privati
Doveri di diligenza nella documentazione di possibili violazioni di legge
Per aziende e privati che desiderano tutelarsi contro presunte violazioni di legge o far valere richieste inibitorie in proprio nome, la sentenza impone un chiaro obbligo di rispettare i diritti di terzi già durante la raccolta dei mezzi di prova. Il mancato rispetto non comporta solo svantaggi materiali, ma anche processuali, laddove ad esempio non sia rispettato il diritto all’immagine o la normativa sulla privacy.
Rilevanza per la prassi di investitori, società e persone fisiche con elevato patrimonio
Soprattutto in ambito aziendale, ad esempio nella documentazione di violazioni contrattuali, furti o infrazioni alla concorrenza, la corretta acquisizione delle prove è essenziale. Una raccolta di prove inadeguata o addirittura illecita comporta notevoli rischi per la tutela dei diritti.
Prospettive e indicazioni
La decisione del Tribunale di Berlino-Wedding conferma i principi esistenti sull’inammissibilità delle prove ottenute illecitamente nel processo civile. Attori e richiedenti sono tenuti a rispettare i diritti della personalità e le normative in materia di protezione dei dati nell’acquisizione delle prove, poiché diversamente potrebbe essere compromessa l’efficacia dell’azione giudiziaria.
Si prega di notare che le decisioni giudiziarie dipendono sempre dalle circostanze del singolo caso e che le situazioni individuali possono essere valutate diversamente. Inoltre, la materia è soggetta all’evoluzione giurisprudenziale costante.
Per questioni complesse relative all’acquisizione sicura delle prove, alla tutela dei diritti della personalità o agli aspetti inerenti la protezione dei dati connessi alle azioni inibitorie, il team esperto di MTR Legal Rechtsanwalt è a disposizione, se necessario.