Nessun diritto di passaggio civile per la servitù di accesso – Giurisprudenza della Corte Federale di Giustizia e le sue implicazioni
Con la sentenza del 28 marzo 2024 (Az.: V ZR 51/24) la Corte Federale di Giustizia ha chiarito, in una decisione di rilievo, i limiti della servitù di accesso nel diritto immobiliare tedesco. Al centro vi era la questione, discussa da tempo, se e in che misura la servitù di accesso pubblicistica possa conferire ai vicini diritti di passaggio di natura civile. In tale situazione si incontrano prescrizioni urbanistiche e norme privatistiche del diritto di vicinato – un ambito di tensione di grande rilevanza pratica per proprietari di immobili, sviluppatori e investitori.
Contesto della servitù di accesso
Servitù pubblicistiche e la loro funzione
Una servitù urbanistica è un obbligo di diritto pubblico mediante il quale il proprietario di un immobile si impegna, nei confronti dell’autorità edilizia, a compiere, tollerare o astenersi da un determinato comportamento, al fine di soddisfare requisiti urbanistici. La servitù di accesso è una particolare forma che garantisce l’accesso a un terreno edificabile attraverso un fondo confinante, se il collegamento diretto alla viabilità pubblica manca o non è sufficiente. Di conseguenza, la servitù di accesso assolve agli obblighi di legge relativi all’urbanizzazione (§ 4 BauO NRW e norme equivalenti di altri Länder federali).
Nessun diritto di passaggio civile diretto
Nonostante l’efficacia pubblicistica della servitù, in particolare di quella di accesso, occorre considerare che di norma non si conferisce alcun diritto di utilizzo privatistico a favore di terzi (come il proprietario del fondo beneficiario). L’autorizzazione all’accesso garantisce esclusivamente la conformità urbanistica di un intervento edilizio, senza che ne derivi automaticamente un diritto di passaggio ai sensi del Codice Civile (§§ 1018 e ss. BGB).
La decisione della Corte Federale di Giustizia
Fattispecie e motivazione della decisione
Nel caso deciso dalla BGH, l’acquirente di un terreno chiedeva, sulla base di una servitù di accesso iscritta a favore del fondo vicino, la costituzione di un diritto di passaggio anche in senso civilistico. Il tribunale ha chiarito, dopo esame approfondito, che dalla servitù di accesso urbanistica non discende nessun autonomo diritto di passaggio privatistico. Occorre, piuttosto, l’iscrizione di una servitù prediale o la conclusione di un accordo contrattuale privato per conferire al terzo un diritto garantito di passaggio.
Effetti per proprietari di fondi e beneficiari di servitù
La decisione sottolinea il principio della separazione tra diritto edilizio pubblico e diritto privato. Se da un lato il diritto urbanistico valuta, tramite la servitù di accesso, i presupposti per i permessi di costruzione, i rapporti tra vicini e i loro diritti di utilizzo dei fondi restano sotto la sfera autonoma del diritto civile. Solo i diritti reali espressamente concessi, in particolare le servitù prediali (§ 1018 BGB), producono effetti affidabili nei confronti di terzi.
Conseguenze pratiche e fonti di rischio nelle transazioni immobiliari
La decisione evidenzia i rischi che possono derivare dall’assimilazione tra facoltà urbanistiche e diritti civili. Soprattutto in relazione a trasferimenti immobiliari, opere di urbanizzazione o sviluppo edilizio, spesso è necessario chiarire: senza una tutela esplicita nel registro fondiario, la concreta possibilità di utilizzo reciproco del fondo rimane legalmente vulnerabile. Le servitù urbanistiche esistenti possono quindi soddisfare requisiti essenziali per un progetto, ma non conferiscono alcun diritto alienabile o azionabile in giudizio nei confronti del proprietario del fondo gravato.
Significato per pianificazione e investimento
Coordinazione tra diritti pubblici e privati
Per imprese, investitori e promotori immobiliari, il coordinamento accurato tra aspetti edilizi e civilistici durante la pianificazione è essenziale. La diversa portata tra servitù di accesso pubblicistica e diritto di passaggio civile richiede una regolamentazione mirata – ad esempio tramite costituzione di servitù, stipula di contratti obbligatori o accordi per l’uso di aree comuni. In caso contrario, diritti di utilizzo insufficientemente tutelati possono causare ritardi significativi e svantaggi economici.
Requisiti per la struttura contrattuale e due diligence
Secondo la decisione della BGH, potenziali utenti e acquirenti di progetti immobiliari dovrebbero sempre verificare separatamente le servitù urbanistiche e le iscrizioni privatistiche esistenti, e se necessario stipulare patti aggiuntivi. In particolare nell’ambito di transazioni, finanziamenti e sviluppo immobiliare, controlli tempestivi e competenti dei diritti fondiari sono indispensabili per garantire certezza giuridica ed economica.
Sintesi e prospettive
Con la sua recente decisione, la Corte Federale di Giustizia ha tracciato una linea chiara in materia di distinzione tra diritti pubblici e privati nel contesto della servitù di accesso. L’iscrizione di tale servitù non conferisce alcun diritto civile all’utilizzo del fondo gravato da parte di terzi. Per la prassi nel diritto immobiliare, nello sviluppo di progetti e nelle transazioni immobiliari, è fondamentale un esame differenziato e una regolamentazione giuridicamente sicura dei diritti di passaggio, al fine di evitare futuri conflitti o perdite di valore.
Qualora, in sede di valutazione, negoziazione o tutela dei diritti fondiari in collegamento con servitù di accesso, dovessero sorgere questioni giuridiche più complesse, una consulenza specializzata può aiutare ad affrontare in modo approfondito i rischi economici e giuridici già in fase preliminare. Gli avvocati di MTR Legal dispongono di una vasta esperienza in tutti i settori del diritto immobiliare e fondiario e sono a disposizione per ulteriori informazioni.
Fonte: Bundesgerichtshof, sentenza del 28.03.2024, Az.: V ZR 51/24