La pandemia di Corona, l’inflazione e la guerra in Ucraina non passano inosservate anche ai fondi immobiliari aperti, molto apprezzati dagli investitori. I rendimenti in calo possono esserne la conseguenza.
I fondi immobiliari aperti sono apprezzati dagli investitori e sono spesso considerati un investimento sicuro. Tuttavia, i rendimenti sono diminuiti negli ultimi anni anche a causa della pandemia di Corona. L’agenzia di rating Scope Analytics ha recentemente esaminato 17 fondi immobiliari aperti. Ciò ha portato a declassamenti di rating per sei fondi e solo due fondi sono riusciti a migliorarsi. Per i restanti fondi non ci sono state variazioni.
Lo studio legale MTR Rechtsanwälte teme che questa tendenza possa intensificarsi in futuro. Poiché i fondi immobiliari aperti investono prevalentemente in immobili a uso commerciale come uffici, negozi, centri commerciali, locali commerciali ecc., i rischi sono aumentati a causa degli sviluppi attuali. La pandemia di Corona ha già influito negativamente sugli immobili commerciali. Ora l’inflazione, la situazione economica difficile dovuta alla guerra in Ucraina o la necessità di ristrutturazioni potrebbero ulteriormente ridurre le aspettative di rendimento. Anche gli effetti della pandemia di Corona non sono ancora prevedibili in molti settori, tanto che le insolvenze o i vuoti locativi negli immobili commerciali potrebbero essere una minaccia.
Molti fondi immobiliari aperti sono andati incontro a grandi difficoltà a causa della crisi finanziaria del 2008 e hanno dovuto chiudere. Un motivo principale era che troppi investitori volevano restituire le loro quote e le società di fondi non potevano far fronte a tali richieste.
Per prevenire tali situazioni, la struttura dei fondi immobiliari aperti è stata modificata nel 2013. Gli investitori non possono più restituire in qualsiasi momento le quote acquistate dopo il 21 luglio 2013. Le quote devono essere detenute per almeno due anni e c’è un termine di preavviso di un anno. Ciò dovrebbe evitare che le quote vengano ritirate da molti investitori in un breve periodo. Se la società di fondi non può soddisfare le richieste di restituzione, la restituzione delle quote può essere sospesa. Nel peggiore dei casi, il fondo potrebbe essere chiuso e liquidato.
La Corte Federale di Giustizia ha già stabilito, con la sentenza del 29 aprile 2014, che gli investitori hanno diritto a risarcimento danni se durante le consulenze non sono stati informati del rischio di sospensione della restituzione delle quote e della chiusura dei fondi (Az. XI ZR 477/12 e altri).
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