Il versamento di una liquidazione concordato nel contratto matrimoniale dopo il divorzio non è soggetto all’imposta sulle donazioni, secondo una decisione della Corte Federale delle Finanze (Az.: II ZR 40/19).
Un contratto matrimoniale dà agli sposi la libertà di regolare molti aspetti finanziari. Ad esempio, si può escludere il regime della comunione legale dei beni e concordare la separazione dei beni. Anche in caso di divorzio, si possono prevedere aspetti finanziari come l’esclusione del pagamento del conguaglio, sostituendolo con il pagamento di un’unica liquidazione. La Corte Federale delle Finanze ha stabilito con sentenza del 1° settembre 2021 che per tale liquidazione non è dovuta l’imposta sulle donazioni, spiega lo studio legale MTR Rechtsanwälte.
Nel caso in questione, la coppia aveva concordato nel contratto matrimoniale una separazione dei beni e stabilito un diritto di pagamento alla moglie in caso di divorzio. La donna non ha così più diritto a versamenti di mantenimento continuativi. 16 anni dopo, l’unione è stata effettivamente sciolta e l’uomo ha versato alla sua ex-moglie l’importo pattuito.
L’ufficio delle imposte ha considerato il pagamento alla donna come una donazione spontanea e ha richiesto l’imposta sulle donazioni. Il Tribunale Tributario di Monaco di Baviera ha confermato questo punto di vista. Il pagamento del marito è stato giudicato come una donazione effettuata senza contropartita da parte della donna.
Tuttavia, la Corte Federale delle Finanze ha avuto una diversa opinione nel procedimento di revisione e ha annullato la decisione del Tribunale Tributario e il pagamento dell’imposta sulle donazioni. Il pagamento alla donna era da considerarsi una liquidazione per i bisogni, ha dichiarato la corte. Questo risulta dal fatto che la coppia aveva già stabilito nel contratto matrimoniale regolamenti individuali ampi per il caso di divorzio. Il pagamento serviva a regolare le pretese finanziarie che sarebbero spettate alla donna in caso di divorzio. Di conseguenza, non si trattava di una donazione spontanea, ha chiarito la corte. Inoltre, i regolamenti nel contratto matrimoniale rendevano chiaro che i coniugi non avevano l’intenzione di donare nulla, ma di proteggere il patrimonio dell’uomo da conseguenze imprevedibili in caso di divorzio.
Attraverso regole previste nel contratto matrimoniale o in un accordo sulle conseguenze del divorzio si può proteggere efficacemente il patrimonio e risparmiare l’imposta sulle donazioni. Avvocati esperti in diritto tributario consigliano.