Direttiva DAC 7 – Modifiche nell’ispezione aziendale

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Il Ministero federale delle finanze ha presentato una bozza di disegno di legge per l’attuazione della direttiva DAC 7. La bozza include anche modifiche nelle verifiche esterne o nei controlli fiscali.

Con la cosiddetta direttiva DAC 7 l’UE attua aggiornamenti per la cooperazione delle autorità amministrative nel campo della tassazione e per la modernizzazione del diritto procedurale fiscale, spiega lo studio legale MTR Rechtsanwälte. La direttiva dovrebbe essere recepita nel diritto nazionale entro la fine dell’anno, il 12 luglio 2022 il BMF ha ora presentato una bozza di disegno di legge.

Interessata dalle nuove regolamentazioni è anche l’esecuzione delle verifiche esterne. Queste dovrebbero essere accelerate attraverso una serie di modifiche nel codice tributario. Inoltre, dovrebbe essere creata una ‘Legge sull’obbligo di notifica e lo scambio automatico di informazioni da parte degli operatori di piattaforme notificanti’. Un altro punto è il miglioramento dello scambio automatico di informazioni attraverso modifiche nella legge sull’assistenza amministrativa dell’UE.

Il punto centrale è l’accelerazione delle verifiche esterne. Queste dovrebbero poter essere iniziate e completate prima. Per raggiungere questo obiettivo, la bozza di disegno di legge prevede un obbligo di collaborazione ampliato per i contribuenti. I revisori, d’altra parte, dovrebbero indicare i loro punti focali d’esame e condurre colloqui intermedi con i contribuenti.

È prevista, tra l’altro, una limitazione della sospensione dei termini secondo il § 171 comma 4 AO. La sospensione dei termini dovrebbe allora avere una durata di cinque anni. Il periodo di cinque anni inizia dall’anno della notifica dell’ordine di verifica.

Inoltre, dovrebbe essere possibile redigere già conclusioni parziali vincolanti durante la verifica aziendale ancora in corso. L’obiettivo è quello di creare così una sicurezza giuridica tempestiva.

Dovrebbe essere introdotto anche un nuovo sistema sanzionatorio se i contribuenti non rispettano i loro obblighi di collaborazione. A questo scopo sarà introdotto un nuovo § 200a comma 1 AO. Se non si risponde a una richiesta qualificata di collaborazione e presentazione dell’ufficio controlli fiscali, potrà essere richiesto un contributo ritardante pari a 100 euro al giorno, per un massimo di 10.000 euro.

La legge dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023. I contribuenti devono prepararsi ad alcune modifiche, soprattutto in merito al loro obbligo di collaborazione nei controlli fiscali. Avvocati esperti in diritto tributario possono offrire consulenza.

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