Le associazioni dei consumatori ottengono il diritto di agire in giudizio in caso di violazioni della protezione dei dati
Con sentenza del 28 marzo 2024 (Az. I ZR 186/17), la Corte federale di giustizia (BGH) ha chiarito che le associazioni di tutela dei consumatori possono intentare azioni legali in caso di presunte violazioni della normativa sulla protezione dei dati. Questo principio si basa su un’interpretazione innovativa dell’interazione tra il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e le disposizioni nazionali in materia di tutela collettiva dei consumatori. La decisione tiene conto dello sviluppo continuo del diritto alla protezione dei dati a livello europeo e nazionale ed estende le possibilità di azione degli attori della società civile nell’ambito dell’applicazione degli interessi legati alla protezione dei dati.
Contesto della decisione della BGH
In concreto, la BGH si è occupata della questione se nelle azioni collettive contro potenziali violazioni della protezione dei dati si applichi il diritto tedesco e se la legittimazione ad agire delle associazioni dei consumatori sia conforme alle disposizioni del GDPR. La causa riguardava l’utilizzo di piattaforme internet e il trattamento di dati personali senza il consenso esplicito degli utenti. Un’associazione di tutela dei consumatori aveva presentato un’azione inibitoria contro un gestore di piattaforma, invocando la violazione delle norme sulla protezione dei dati.
Prescrizioni di diritto europeo e attuazione nazionale
GDPR e tutela collettiva dei diritti
Il Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati stabilisce, all’art. 80 GDPR, che determinate strutture, organizzazioni e associazioni, indipendentemente da un mandato individuale delle persone interessate, possono intentare azioni legali qualora i diritti ai sensi del GDPR siano stati violati. Il legislatore europeo persegue così l’obiettivo di garantire un’applicazione efficace della protezione dei dati, anche tramite la cosiddetta tutela collettiva dei diritti. Le modalità di attuazione restano di competenza degli Stati membri, che tuttavia non possono eludere la finalità protettiva del diritto dell’Unione.
Norme nazionali e disposizioni integrative
In Germania, questa tutela collettiva dei diritti è stata implementata, tra l’altro, tramite la Legge sulle azioni inibitorie (UKlaG) e mediante disposizioni integrative del Codice Civile (BGB). Ciò consente alle associazioni qualificate di perseguire le violazioni delle norme a tutela dei consumatori, comprese quelle in materia di protezione dei dati. La BGH ha confermato nella sua decisione la compatibilità di tale facoltà con il GDPR, rilevando che la possibilità di agire da parte delle associazioni tedesche dei consumatori non dipende da un incarico diretto da parte di una persona interessata.
Implicazioni pratiche per aziende e consumatori
Prospettiva aziendale
Per le aziende, la decisione comporta una maggiore sensibilizzazione nella gestione dei dati personali. Oltre alle misure delle autorità di controllo, le violazioni, specialmente nell’ambito delle attività digitali, rischiano ora di essere maggiormente oggetto di azioni collettive da parte delle associazioni. Ciò riguarda tra l’altro gli obblighi di trasparenza, le richieste di consenso e la corretta realizzazione di banner sui cookie e informative sulla privacy.
Significato per i consumatori
I consumatori beneficiano di un rafforzamento della tutela giuridica. Le azioni collettive sollevano i singoli interessati dall’onere individuale e offrono un’ulteriore possibilità di sottoporre le violazioni della protezione dei dati a un esame giudiziario. Un maggiore controllo da parte delle associazioni contribuisce a più trasparenza e a rafforzare la fiducia nell’ambiente digitale.
Retrospettiva: valutazione della Corte di giustizia dell’Unione europea
La Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) aveva già stabilito, in una procedura pregiudiziale (sentenza del 28.04.2022, Az. C-319/20), che le associazioni possono godere di autonoma legittimazione ad agire qualora una violazione della protezione dei dati leda anche gli interessi dei consumatori. Il legislatore tedesco e la giurisprudenza stanno ora attuando in modo coerente tali principi, ampliando così la tutela giuridica strumentale in materia di protezione dei dati.
Prospettive ed evoluzioni future
La decisione si inserisce in una tendenza crescente di rafforzamento della tutela collettiva dei diritti in Germania e in Europa. Anche per i fornitori globali che offrono i propri servizi nello spazio europeo, emergono nuove sfide in riferimento alla gestione della conformità alla normativa sui dati. Alla luce dei continui sviluppi del diritto della protezione dei dati e delle attese pronunce della CGUE, la tematica rimane dinamica.
Nota sulle fonti e sui riferimenti
I contenuti rappresentati si basano sulla decisione della Corte federale di giustizia del 28 marzo 2024 (Az. I ZR 186/17) nonché sulle pertinenti disposizioni europee e tedesche. Si segnala che potrebbero essere pendenti ulteriori procedimenti in materia e che la giurisprudenza è soggetta a continuo sviluppo. La presunzione di innocenza e i rispettivi diritti processuali sono sempre garantiti.
Per approfondimenti sulle tematiche indicate e sugli ultimi sviluppi nella tutela collettiva dei consumatori o nel diritto della protezione dei dati, gli avvocati di MTR Legal sono a vostra disposizione.